Alto Adige: licenza edilizia solo in presenza di acqua potabile
Venerdì 28 Maggio 2010 17:38
Presentato dall'assessore all'ambiente Laimer il piano di tutela delle acque potabili
L'assessore all'ambiente della provincia di Bolzano, Michl Laimer, ha presentato il Piano di tutela alle acque potabili approvato dalla Giunta ad aprile. Oltre a fornire un quadro competo della situazione attuale, il Piano fissa anche gli obiettivi ed i criteri per l'utilizzazione delle acque potabili, nonché la parte normativa riguardante la sostenibilità ambientale.
Aspetto innovativo del piano è rappresentato dal fatto che prima di concedere la licenza edilizia deve essere effettuata la verifica riguardo alla presenza di sufficienti fonti di acqua potabile. Il Piano prevede anche l’ampliamento delle zone di tutela dell’acqua potabile al fine di assicurare le riserve idriche.
Obiettivo: 15%
Al centro del discorso dell'assessore, ovviamente, l'importanza fondamentale dell'acqua potabile per il patrimonio idrico altoatesino che dispone di 10.000 m3 annui di acqua per ogni abitante. Laimer ha però sottolineato anche le perdite d'acqua potabile che si verificano negli acquedotti: circa 25%. Un dato comunque non così preoccupante se confrontato con altre Regioni italiane che raggiungono il 70%. Nonostante questo però, l'assessorato si è impegnato a ridurre ulteriormente le perdite ed a raggiungere il livello del 15%.
Situazione altoatesina
Ogni anno in Alto Adige si registrano precipitazioni per 5000 milioni di metri cubi d'acqua: 55 milioni vengono utilizzati come acqua potabile, 170 milioni nel settore dell’agricoltura e 75 milioni per l’industria. Circa il 95% delle famiglie altoatesine sono allacciate alle condutture idriche pubbliche, ha sottolineato il direttore dell’Ufficio gestione risorse idriche, Wilfried Rauter. In alto Adige vi sono 541 acquedotti pubblici, 1700 sorgenti e 100 pozzi.
Tra i dati resi noti nel corso dell’incontro è emerso infine che un cittadino altoatesino in media spende 40 euro all’anno per l’acqua potabile, meno di quanto viene speso, ad esempio, per lo stesso servizio in Austria, 100 euro, o in Germania, tra i 75 ed i 250 euro.
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