domenica 28 febbraio 2010

UN SOFTWARE A DISPOSIZIONE DEGLI AGRICOLTORI PER OTTIMIZZARE IL RISPARMIO DELL'ACQUA DI IRRIGAZIONE

ANBI propone il software che ottimizza l’uso dell’acqua in agricoltura




Si tratta di un software messo a punto per ottimizzare l’uso dell’acqua durante l’irrigazione dei campi. “Ci stiamo lavorando da mesi, commenta Massimo Gargano, presidente Anbi, ma è particolarmente significativo che il suo lancio nazionale avvenga all’indomani dell’ importante vertice mondiale de L’Aquila, dove il tema centrale è stato il diritto all’acqua per tutti.”



“In questa prospettiva –continua il presidente- è necessario che un Paese, idricamente favorito come l’Italia, si assuma la responsabilità di ridurre i consumi d’acqua, preservando così la risorsa. La nostra proposta si chiama Irriframe ed è l’evoluzione più avanzata di esperienze condotte, da tempo, nei singoli Consorzi di bonifica ed in particolare dal Cer (Consorzio canale emiliano romagnolo) nella logica di quella “cultura del fare”, che permea il mondo della bonifica.”



Il software è assolutamente innovativo, perché combina i dati sulla disponibilità di risorsa idrica, sulla gestione imposta alle reti distributive e sulle caratteristiche idrauliche delle strutture di fornitura d’acqua alle utenze. Gestito centralmente dall’Anbi per rendere il servizio omogeneo sull’intero territorio nazionale, Irriframe sarà fortemente connotato per ogni singolo Consorzio.

Ogni agricoltore potrà ricevere il consiglio per una migliore irrigazione o via web o direttamente sul proprio cellulare attraverso Sms. Il sistema avrà, come area di riferimento, i distretti irrigui valutando, per ciascuno, l’idroesigenza delle colture, le indicazioni meteorologiche, i dati sullo stato idrico del suolo e della falda, le caratteristiche dell’impianto irriguo.



Incrociando tali parametri, Irriframe calcolerà il bilancio idrico, fornendo indicazioni su quando e quanto irrigare. Ciò permetterà di ottimizzare l’utilizzo d’acqua, risparmiandone il consumo, riducendo i costi di produzione, incrementando la competitività dell’agricoltura italiana; migliorerà anche la qualità del prodotto e saranno stabilizzate le rese fra le singole annate

ULTRAVIOLETTI SPIEGHIAMOCI MEGLIO

Le specifiche lunghezze d'onda responsabili di questa reazione sono situate tra 240 e 280 nanometri (nm) con un picco alla lunghezza d'onda di 265 nm e sono note come UV-C.



Fig. 1 : Gli UV-C all'interno dello spettro d'onda elettromagnetico.







Fig . 2 : La curva di distribuzione di energia spettrale per l'azione germicida e la distribuzione di potenza spettrale per lampade UV a bassa e media pressione







EFFETTO DELL'ULTRAVIOLETTO

Quando un microrganismo è esposto a LTV-C i nuclei delle cellule, a causa del processo fotovoltaico, sono modificate a tal punto che la divisione cellulare e quindi la riproduzione sono inibiti.



PRODUZIONE UV-C

La sorgente UV è praticamente un tubo di quarzo fuso, tipicamente di diametro compreso tra 5 e 20 mm e lunghezza tra i 100 ed i 1200 mm. Il gas inerte con cui il tubo viene riempito, fornisce la scarica primaria e la necessaria azione per eccitare e vaporizzare i minuscoli depositi di mercurio all'interno.



La lampada UV a bassa pressione è soltanto capace di produrre linee tra 185 e 254 nm. Un aumento della corrente fornita causa un rapido riscaldamento della lampada che consente alla pressione del mercurio di aumentare per produrre il tipico spettro a media pressione riportato nel diagramma 2.




DOSE ULTRAVIOLETTA

La dose ultravioletta è il prodotto dell'intensità UV (espressa come energia per unità di superficie) con il tempo di residenza.



Quindi:- DOSE = I x T



E' comunemente espressa come 1mJ/cm2=1000 micro Watt secondo/cm2



La minima dose di parete espressa da Willand garantisce successo all'utente. Le dosi medie e cumulative offerte da altri si basano sulle caratteristiche del flusso turbolento che possono anche sparire qualora la portata sia variabile.



Willand raccomanda la giusta dose UV per ogni applicazione tenendo in considerazione la qualità dell'acqua, l'età del tubo ad arco, gli standard industriali e la sfida microbiologica.







RELAZIONE DOSE / DISTRUZIONE

La relazione esistente tra la dose ed il livello di distruzione raggiunto da un microrganismo obiettivo può essere riassunta come segue:







Dove:

N = Numero iniziale di organismi obiettivo

No = Numero di organismi obiettivo dono trattamento

K = Costante associata agli organismi obiettivo

D = Dose



Dalle relazione sovrastante un raddoppio della dose applicata aumenta la distruzione di un fattore 10. Quindi raddoppiando la dose richiesta per una distruzione del 90% si avrà una distruzione del 99% dell'organismo obiettivo. Triplicando la dose di avrà una distruzione del 99.9% dell'organismo obiettivo e così via.



Alcuni valori per una distruzione pari al 99% sono mostrati in figura 3 e la relazione tra dose UV e distruzione è mostrata in figura 4.



FIG. 3. : Dosi richieste - comuni microrganismi



Specie

Dose (mJ/cm2)

Bacillus subtilis (spore) 12.0

Clostridium tetani 4.9

Legionella Pneumophilla 2.04

Pseudonomas aeruginosa 5.5

Streptococcus feacalis 4.5

Hepatitis A virus 11.0

Hepatitis Poliovirus 12.0

Saccharomyces cervisiae 6.0

Infectious pancreatic necrosis 60.0



FIG. 4. : E.coli (indicatore patogeno trasportato dall'acqua) DOSE = 5.4 mJ/cm2



Dose mJ/cm2 Riduzione nel numero di organismi viventi

5.4 90.0%

10.8 99.0%

16.2 99.9%

21.6 99.99%

27.0 99.999%


APPLICAZIONI

DISINFEZIONE

•LIQUIDI :- Acqua, sciroppo, emulsioni, brine.

•SUPERFICI :- Pacchi, catene di montaggio, cibo, superfici di lavorazione.

•GAS/ARIA :- Preparazione del cibo, stanze pulite, condizionamento dell'aria.

REAZIONI FOTOCHIMICHE



•OSSIDAZIONE:- Riduzione del TOC, distruzione dell'ozono, rimozione del cloro.

•CATALISI :- Abbattimento dei pesticidi, trattamento effluenti, recupero del terreno.

•DEODORIZZAZIONE:- Fognature ed emissioni industriali.



TUBI AD ARCO A MEDIA ED ALTA PRESSIONE

Le potenze vanno da 0.4 kW a 7.0 kW con una capacità di trattamento massina di 600 m3/ora con una singola lampada.

L'uscita ad elevata energia è ugualmente efficace sia con fluidi caldi che freddi.

L'ampio spettro di uscita agisce più efficacemente rispetto alle lampade a bassa pressione su portate > 13 m3/ora. La conversione da potenza in ingresso ad uscita biocida è > 15%.

La durata delle lampade varia tra 4000 e 800 ore a seconda delle condizioni operative.

Uno spettro pieno in uscita 185 -180 nm è disponibile per reazioni fotochimiche.


LAMPADE A BASSA PRESSIONE

Ideali per situazioni con basse portate con alimentazioni comprese tra 15 e 200 W.

Uscita singola a lungezza d'onda 254 nm.

Conversione a UV-C tipicamente compresa tra 30 e 35%.

Lampade 120-200 W non sono alterate dalla temperatura dell'acqua.



CAMERE DI IRRADIAZIONE

Il processo di disinfezione implica l'esposizione di fluidi con contaminazione microbiologica ad una sorgente UV che è montata centralmente in una camera di irradiazione.

Lenntech ritiene che un corretto design della camera gioca un ruolo significativo per una disinfezione efficace e a tal fine la modellazione al computer è usata per stabilire il flusso turbolento, che assicura buona miscelazione ed esposizione bilanciata a flusso alto e basso e corretto tempo di residenza.

I sistemi UV di Lenntech garantiscono una dose UV alla parete, per tutta la durata della lampada. Ciò protegge il processo da un possibile trattamento inadeguato che può portare ad un corto circuito quando sono usate dosi medie e cumulative.

Una rifinitura interna di elevata qualità consente di evitare zone d'ombra e altre trappole battericide.

Le camere standard sono dotate di porte di campionamento, dreni e prese d'aria.

L'orientazione all'ingresso ed all'uscita, le dimensioni e le estremità rientrano tra le specifiche del cliente per facilitare l'installazione.



CONFIGURAZIONE CON TUBO AD ARCO SINGOLO

La configurazione ad arco singolo aumenta notevolmente le prestazioni. Una lampada ad elevata intensità è in grado di disinfettare fino a 600 m3/ora. Il monitoraggio dell'intensità UV è positivo, semplice, efficace e collaudato.

Design di tubi multipli che sfruttano più lampade UV a bassa pressione alloggiate in una camera presentano sia problemi idraulici e meccanici. La manutenzione richiede tempo e soldi. Sono necessari diaframmi per introdurre turbolenza e attraverso il loro effetto ombreggiante è possibile che l'acqua non trattata attraversi la camera protetta dal monitor

MONITORAGGIO DELL'INTENSITA' UV

I monitor per l'intensità Willand rispondono alla lice UV-C. Il monitor costituisce una garanzia di corretto funzionamento con un efficace uscita. Quando viene raggiunto il limite soglia di uscita UV-C viene avvaito un allarme. L'uscita del monitor può essere collegata ad unità BEM o PLC per assicurare funzionamento ottimale dell'impianto.

venerdì 19 febbraio 2010

BASTA CON LE NAVI DEI VELENI

Navi dei veleni: nasce l'Osservatorio per un Mediterraneo libero da veleni




Dopo lo scandalo delle navi dei veleni, 10 associazioni fra cui la Società Chimica Italiana (SCI) si sono unite per dire basta ai traffici illeciti internazionali di rifiuti via mare, chiedendo al Governo, Magistratura e Parlamento un impegno concorde per mettere con le spalle al muro la rete di trafficanti delle “navi dei veleni” disinnescare la bomba ad orologeria, ai danni dell’ambiente e della salute dei cittadini, costituita dalle “navi a perdere” e dalle zone franche costiere dove sono stati affondati o seppelliti rifiuti pericolosi o radioattivi.



Nasce cosi l’“Osservatorio per un Mediterraneo libero da veleni” con il compito di seguire otto filoni di attività:



- La creazione di un rapporto organico tra i tre organismi parlamentari interessati con potere di indagine (Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie);



- La creazione di un coordinamento tra le Procure coinvolte nelle indagini;



- La convocazione da parte del ministero dell'Interno di un tavolo con le forze dell'ordine che indagano sulle “navi dei veleni”;



- L'istituzione di una struttura ad hoc al Ministero dell'Ambiente per una mappatura del fenomeno;



- L’attivazione del Ministero della Salute per la raccolta delle segnalazioni dalle Asl;



- La predisposizione di azioni di bonifica dei relitti;



- Lo stanziamento di fondi per le indagini;



- L'accertamento delle responsabilità penali, non solo per i comandanti ma anche per gli armatori e i proprietari delle navi.

giovedì 18 febbraio 2010

SOLE E BROMO OSSIDANO IL MERCURIO IN ATMOSFERA CHE DIVIENE METILMERCURIO ALTAMENTE TOSSICO PER L'AMBIENTE

"L'impronta digitale" che svela il destino del mercurio nell'Artico


Il mercurio è presente prevalentemente in fase gassosa nell'atmosfera costituendo un potenziale inquinante "globale". Esso, infatti, nella forma elementare non è nocivo, ma lo diventa ossidandosi.



I ricercatori dell'Università del Michigan hanno scoperto il modo per monitorare la presenza di mercurio negli ecosistemi artici, attraverso "l'impronta digitale". La scoperta offre una nuova visione su ciò che succede al mercurio quando dall'atmosfera è depositato sulla neve dell'Artico. I ricercatori, secondo quanto si legge sulla rivista Nature Geoscience, sono riusciti a "seguire" tutte le tappe in cui il mercurio, da uno stato "non particolarmente nocivo" per l'ambiente, si trasforma in una sostanza altamente tossica per gli animali e anche per gli esseri umani.



Le analisi svolte hanno, infatti, evidenziato l'esistenza di "un'impronta digitale", che il metallo lascia sulla neve attraverso il fenomeno del frazionamento isotopico, che può essere utilizzato per studiare l'andamento di queste reazioni nei ghiacci attraverso il tempo. Il mercurio è stato dimostrato che, quando viene rilasciato dall'atmosfera e rimane in forma gassosa, non rappresenta, come affermano i ricercatori, "un vero problema ambientale".


L'elemento chimico diventa invece molto pericoloso quando, attraverso un processo che coinvolge la luce del sole e spesso l'elemento del bromo, viene ossidato: depositandosi sul suolo e nell'acqua dopo che viene prelevato da microrganismi che lo convertono in metilmercurio, diviene altamente tossico per l'ambiente, per i pesci ed animali. Inoltre è provato che provoca danni anche agli esseri umani, colpendo il sistema nervoso centrale, il cuore e il sistema immunitario. "La scoperta ci ha permesso di utilizzare le impronte digitali per misurare la quantità di mercurio che entra in circolo negli ecosistemi artici" ha affermato Laura Sherman, primo autore dello studio.



"I nostri esperimenti - continua la scienziata - hanno dimostrato che una porzione significativa del mercurio depositato sulla neve ritorna nell'atmosfera e questo processo produce un'impronta digitale unica, che possiamo utilizzare per studiarne l'andamento nel tempo".

domenica 14 febbraio 2010

UNA DOCCIA CHE RISPARMIA ACQUA E PRODUCE ENERGIA

La doccia che riduce i consumi e produce energia




Le nostre docce sono una fonte inesauribile di spreco. Secondo uno studio britannico, gli occidentali consumano in media 10 litri di acqua al minuto ogni volta che fanno una doccia. E molti di noi restano sotto l'acqua corrente finanche a 15 minuti. Per questo motivo, il designer israeliano, Rami Tareef, ha pensato ad una doccia più sostenibile e che sfrutti il suo flusso d'acqua per produrre energia.



Monitor flessibile LCD

Si chiama Green Shower e si propone di responsabilizzare maggiormente i suoi utenti sull'importanza di une bene prezioso come l'acqua. Possiede uno schermo LCD flessibile dove poter visualizzare la temperatura e con cui si possono evitare gli sprechi generati dai classici momenti di attesa nel trovare il giusto equilibrio tra acqua calda e fredda.



Una micro-centrale idroelettrica

Inoltre Green Shower incorpora un generatore da 24 V a corrente continua che converte il flusso d'acqua in energia idroelettrica. Così, oltre a permettere un risparmio idrico dichiarato di 1100 litri mensili per nucleo familiare, funziona anche da piccola centrale domestica. Il design, accattivante ed originale, è curato con non meno attenzione di quella dedicata al risparmio energetico.

sabato 13 febbraio 2010

DALL'ACQUA LA COLLA PIU' POTENTE DEL MONDO

Dall'acqua l'adesivo per camminare sui muri






Si potrà, un giorno, fare una passeggiata sui muri, come Spider-Man? Forse si, grazie ad un dispositivo messo a punto dai ricercatori della Cornell University (Usa) che sfrutta la tensione superficiale dell'acqua.



Lo studio è stato pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.



Il dispositivo è il risultato dell’osservazione di un coleottero capace di aderire ad una foglia con una forza di 100 volte il proprio peso. Si tratta di un sistema con due piani: quello inferiore fa da contenitore per l’acqua, quello superiore è forato con buchi dell’ordine di micron. La forza è la stessa che tiene uniti due vetri bagnati.



VIDEO http://www.physorg.com/news184268881.html



“Nella nostra esperienza quotidiana, questa tensione è relativamente debole - spiega Steen - ma a seconda del numero di fori è possibile generare una forza notevole”. Uno dei prototipi, per esempio, presenta mille fori da 300 micron di diametro ed è in grado di sostenere un peso di circa 30 grammi. Riducendo le dimensioni dei fori e aumentandone il numero, la forza di adesione cresce. I ricercatori stimano che un dispositivo di circa sei centimetri quadrati con milioni di buchi da un micron potrebbero sostenere quasi otto chilogrammi.



Cornell University: http://www.news.cornell.edu/stories/Feb10/SteenAdhesion.html

PFAS COME EIMINARLI DALL'ACQUA POTABILE

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