domenica 8 marzo 2009

TOSSICITA' DEI COMPOSTI ORGANOCLORURATI E CRITERI DI QUALITA'

PESTICIDI, PROPAGAZIONE NELL'ATMOSFERA E LORO RILEVAZIONE NELLE ACQUE POTABILI

I composti organoclorurati (OCs) rappresentano una classe di composti di grande interesse ambientale, dovuto alla loro persistenza e al loro utilizzo nei paesi in via i sviluppo.Le immissioni di tali composti organici in atmosfera dipendono da diverse tipologie di sogenti:impianti di incenerimento rifiuti solidi urbani, trasformatori e condensatori contenenti PCB, applicazioni di pesticidi su culture e sementi nel caso dei fitofarmaci, trattamenti igienico sanitari di luoghi pubblici.
Una volta raggiunti gli alti strati dell'atmosfera, si assiste ad un processo di ridistribuzione attraverso una successione d cicli di volatilizzazione-deposizione tra suolo,acqua e aria, il cosiddetto EFFETTO CAVALLETTA .
Questi cicli si susseguono in funzione delle proprietà partitive delle sostanze e delle condizioni climatico ambientali.Le aree a clima caldo e temperato sono quelle dove i fenomeni d'evaporazione sono favoriti, e quindi. possono essere considerate fonti potenziali di contaminazione; nelle regioni a clima freddo( zone remote fredde),si ha una prevalenza di fenomeni di condensazione, rendendole luoghi ideali di accumulo.

Queste condizioni provocano un movimento netto di inquinanti dalle aree calde alle aree fredde

del pianeta e spiega l'entità della contaminazione rilevata nelle aree polari.

Riguardo al ruolo della temperatura nella distribuzione ambientale di queste sostanze su scala globale, WANIA e MACHAY (1933) hanno ipotizzato l'esistenza di un processo di distillazione globale in cui i composti organici vengono frazionati in funzione della latitudine.I composti troppo volatili sono poco soggetti a fenomeni di deposizione, mentre quelli poco volatili tendono a depositarsi in prossimità delle zone di utilizzo.Essi quindi condensano a differenti temperature a seconda della loro volatilità; questo susseguirsi di fenomeni di distillazione e condensazione sembrerebbe particolarmente efficace per il trasporto a lunga distanza dei composti a volatilità intermedia, in quanto hanno una volatilità sufficientemente alta per evaporare dalle zone di utilizzo alle medie latitudini, ma abbastanza bassa da determinare un aumento apprezzabile della loro deposizione e ripartizione nei comparti ambientali nelle zone fredde.

L'INQUINAMENTO DI ORIGINE ATMOSFERICA E' QUINDI LA SORGENTE PRIMARIA DI CONTAMINAZIONE DELLE AREE REMOTE, definite come luoghi non soggetti a sorgenti proprie di inquinamento.

Le regioni che solitamente vengono considerate come REMOTE FREDDE sono i Poli, cioè l'Artide e l'Antartide,.La catena Himalayana, per ciò che concerne le condizioni ambientali e climatiche, assomiglia molto ai Poli: infatti è una zona sempre fredda e ricoperta da nevi perenni e ghiaccio al disopra dei 5000 metri di altitudine.

In base alla latitudine, invece, l'Himalaya risulta molto più simile alle aree più abitate.

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