lunedì 26 dicembre 2011

CARAFFE FILTRANTI INDAGINE DI GUARINIELLO

Nuovo allarme per le caraffe filtranti


caraffals
Allarme per le caraffe filtranti: sarebbero pericolose per diabeticiipertesicardiopaticinefropatici. La notizia arriva da un'indagine voluta dal pm della procura di Torino Raffaele Guariniello dopo un esposto di Mineracqua, l'associazione che raggruppa i produttori di acque minerali.
Secondo l'inchiesta, queste caraffe modificherebbero la normale composizione dell'acqua di rubinetto, trasformando il calcio e il magnesio in sodio e potassio. Un problema per chi è tenuto, per problemi di salute, a diete iposodiche. Le ipotesi di reato sarebbero commercio in sostanze alimentari nocive e frode in commercio.
Il principale problema sarebbe nell'informazione data al consumatore. I produttori di caraffe infatti non menzionerebbero questo aspetto nei libretti di istruzioni, o comunque ne parlerebbero in modo non sufficientemente chiaro.
Questa è solo l'ultima delle accuse rivolte contro queste caraffe. Tra gli altri problemi ci sarebbe lamancata azione contro i batteri (tutte le marche vantano una lotta efficace contro laproliferazione dei microbi, ma soltanto tre su dieci sono davvero efficaci) e il deterioramento del filtro, che avverrebbe molto prima di quanto indicato nei libretti di istruzioni.
Inoltre, una perizia del nucleo Nas dei Carabinieri aveva fatto emergere che le brocche non riescono a depurare l'acqua e anzi aumenterebbero la profilerazione dei batteri.
Da queste accuse i produttori si difendono rivendicando il parare favorevole esporesso dalMinistero della Salute per la vendita delle caraffe, che non sarebbero in nessun modo nocive per la salute.
In ogni caso il Codacons starebbe anche valutando se esistono gli estremi per una class actionmirata al rimborso di quanto speso per acquistarle.

mercoledì 12 ottobre 2011

ACQUA SPORCA DALLE IENE QUESTO L'AVEVO DETTO PRIMA IO


Acqua sporca servita nei ristoranti, il caso Giuseppe Uva e Renata Polverini a “Le Iene”

15:39 || 11 ottobre, 2011 in Senza categoria
Mercoledì 12 ottobre 2011 in diretta alle ore 21.10 su Italia 1 secondo appuntamento de “Le Iene Show” condotto da Luca Argentero, Enrico Brignano e Ilary Blasi. Matteo Viviani, a Milano, decide di controllare quale sia la carica batterica dell’acqua servita ai tavoli di 10 ristoranti confrontandola, per mezzo di esami di laboratorio, con quella prelevata dai rubinetti dei loro bagni. Sempre più ristoranti, infatti, servono ai clienti acqua, naturale o frizzante, trattata per mezzo di sistemi di filtraggio (che devono essere, a tempo debito, regolarmente sostituiti), al posto di quella “classica” distribuita in bottiglie sigillate di plastica o vetro. Il risultato del test è che in ben nove casi su dieci, quella servita ai clienti è dalle 17 alle 20 volte più “sporca”, ha cioè una carica batterica superiore rispetto a quella del rubinetto, indice che i filtri non vengono cambiati con regolarità.




E COSA DIRE ALLORA DEI FONTANELLI CHE INSTALLANO I COMUNI?http://acquachimica.blogspot.com/2011/09/i-chioschi-dellacqua-i-famosi.html







domenica 11 settembre 2011

I CHIOSCHI DELL'ACQUA I FAMOSI FONTANELLI LA NUOVA FRONTIERA DEGLI ACCHIAPPA BISCHERI

Negli ultimi tempi stiamo assistendo al fiorire in gran parte delle Regioni Italiane, soprattutto in quelle del Nord, al fiorire di un nuovo servizio messo a disposizione dai Comuni.
I chioschi dell'acqua o come si usa definirli : I FONTANELLI.

Il geniale meccanismo fornisce gratuitamente acqua del locale acquedotto, trattata e gassata.Questa  può essere prelevata dai cittadini con contenitori fai da te e consumata poi in famiglia.

Cito la FEDERUTILITY in  modo da delucidare meglio le menti:

I chioschi dell'acqua, sottolinea Federutility, sono strutture moderne, tecnologicamente avanzate, dotate di sistemi di affinazione organolettica, in grado di dare una sorta di valore aggiunto all'acqua distribuita tramite la rete di acquedotto. Si caratterizzano anche come spazi di aggregazione sociale, strumento di dialogo tra le amministrazioni locali e i propri cittadini.


inoltre;


Abbattere i consumi, ridurre l'uso delle bottiglie di plastica, trovare una soluzione alla produzione di rifiuti e dell'inquinamento. Infatti la produzione di un Kg di Pet, necessario per 25 bottiglie di plastica da 1,5 litri, rilascia nell'atmosfera 40 g di idrocarburi, 25 g di ossidi di zolfo, 20 g di ossidi di azoto, 18 g di monossido di carbonio, 2,3 kg di anidride carbonica. Ipotizzando, a titolo 


E fin qua tutto bene....abbattere la produzione di bottiglie in PET mi sembra un'ottima idea, ma pensiamo in particolare al trattamento dell'acqua nel Fontanello.


La struttura tecnologicamente avanzata con questi magnifici sistemi di affinazione organolettica non ci spiega quale sia il trattamento applicato all'acqua. La spiegazione generica non entra nel particolare del trattamento, anzi il fatto che questo trattamento venga definito tecnologicamente avanzato ci induce a pensare strano. Infatti i trattamenti tecnologicamente avanzati hanno un costo elevato e quindi si spiega male come a questi lumi di luna di tagli selvaggi ai comuni,questi riescano a dare gratuitamente ai loro cittadini dei trattamenti tecnologicamente avanzati gratuitamente.


Quindi non resta altro che descrivere il trattamento tecnologicamente avanzato visto che io lo conosco benissimo.


In pratica si tratta di un filtro a maglie fini per togliere i solidi sospesi, e di un trattamento a carboni attivi per togliere il cloro  che normalmente viene addizionato all'acqua dell'acquedotto per uccidere i batteri.


Con la filtrazione su carboni attivi inoltre vengono abbattuti i sottoprodotti clorurati del cloro ( che sono cancerogeni) ed alcuni tipi di inquinanti che normalmente sono presenti nelle nostre reti idriche  quali ad esempio i solventi clorurati (trielina) e gli antiparassitari, che comunque non tutti vengono abbattuti dal carbone attivo, ed altre sostanze organiche, Per quel che riguarda sostanze molto più piccole , ovvero quelle di grandezza atomica, quali ad esempio i radionuclidi questi  non vengono trattenuti dal carbone e rimangono nell'acqua.


Considerando il fatto che una volta tolto il cloro tramite i carboni attivi l'acqua non  E' PIU' POTABILE 
e diventa a sua volta inquinabile dai batteri, auspicherei che almeno prima dell'erogazione dell'acqua fosse installata almeno una lampada ad ultravioletti per ridurre notevolmente questo problema. Di questo purtroppo dubito alquanto.


Auspico inoltre che all'impianto sia  installato un contatore di erogazione che blocchi il flusso dell'acqua al raggiungimento della saturazione dei carboni attivi.


E' noto infatti, che i carboni attivi, una volta esauriti, cedono di colpo le sostanze tossiche  che hanno trattenuto lasciando intuire cosa potrebbe succedere a chi ingerisce questi enormi quantitativi di inquinanti.


Dal punto di vista batteriologico, il fatto che l'acqua venga poi successivamente  refrigerata e gassata con anidride carbonica, ci tranquillizza un po sulla formazione dei batteri, infatti l'anidride carbonica 
di sua natura è un blando disinfettante, come del resto la bassa temperatura.


Ma questo ci conforta qualora l'acqua venga consumata immediatamente.
Ma noi sappiamo che l'acqua viene immagazzinata in un certo numero di bottiglie, probabilmente di acqua minerale in bottiglia riutilizzate, e po portata a casa, magari messa in frigo e consumata nei giorni successivi.


Allora sorge spontanea la domanda,:
Ma le bottiglie che utilizziamo sono batteriologicamente adatte allo stoccaggio nel tempo di quest'acqua che ci viene fornita?


Come ho spiegato precedentemente il fatto di togliere il cloro rende la nostra acqua riaggredibile dai batteri. Di conseguenza riutilizzare una bottiglia in PET o un qualsiasi altro contenitore in vetro, anche se opportunamente lavato e sciacquato, NON ESULA DA UN INQUINAMENTO BATTERICO successivo al prelievo in loco.


Del resto come si può ad esempio essere sicuri che una mosca non si sia posata sul beccuccio di erogazione dell'acqua del fontanello?


Questa cosiderazione porta all'inizio del problema. Ovvero perchè creare un sistema sofisticato di trattamento come ad esempio una osmosi inversa con raggi ultravioletti, (per altro molto più costoso)
quando non sono sicuro di cosa avviene successivamente all'erogazione?.
Se un giorno un centinaio di persone avranno una diarrea potrò sempre giustificarmi col fatto che i contenitori con i quali hanno raccolto l'acqua non erano a norma, intanto, io ente pubblico, mi faccio una bella pubblicità a scapito dei solito Cittadini ignari di quello che stanno facendo e soprattutto bevendo.


pubblicato da ROBERTO BENASSAI











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sabato 21 maggio 2011

GESTIONE DELL'ACQUA , PUBBLICA O PRIVATA?


Acqua
pubblica: interessa anche noi?




Mercoledì 11 Maggio 2011 09:13
Un approfondimento dell'argomento della privatizzazione dei servizi pubblici, in vista del referendum del 13 giugno
Chiunque abbia una seppure minima esperienza in tema di gestione di una piscina sa benissimo quanto il capitolo di spesa relativo all’approvvigionamento idrico stia assumendo una rilevanza sempre maggiore, secondo quanto riportato da tutte le fonti di comunicazioni, ufficiali e non. Anche i proprietari di una piscina privata, nonché i costruttori che devono giustificare un investimento con i corrispondenti costi di gestione devono sempre e comunque rapportarsi con questo problema.
Secondo uno studio dell'Autorità per le telecomunicazioni, dal 1995 ad oggi il prezzo dell'acqua potabile è raddoppiato. Dando un valore 100 al prezzo delle varie voci nel 1995, quello dell'acqua potabile è schizzato a 202 ed è di fatto più che raddoppiato: a parziale consolazione, va detto che la voce pesa solo per lo 0,65 per cento sul paniere dell'inflazione.
Nell’ultimo anno il costo dell’acqua ha registrato un incremento medio del 5,4% rispetto al 2007, con aumenti a due cifre in 15 città: si parte dalla Campania (+34.3% a Salerno) per arrivare in Emilia Romagna (+21.4% a Parma) passando per Basilicata (+16.1% a Potenza e Matera), Veneto (+16.3% a Padova), Lombardia (+15.9 a Lodi, +13.4% a Cremona), Piemonte (+14.5% a Verbania), Marche (+14.4% a Urbino) e Friuli (+12.1% Gorizia). L’indagine arriva da Cittadinanzattiva, che sottolinea anche come secondo i dati Istat, da Gennaio 2000 a luglio 2009 l’aumento sia stato del 47%. Secondo Cittadinanzattiva, al Nord si investe di più nel settore idrico e le tariffe sono mediamente più basse, così come la dispersione. Al Sud invece non si investe, la rete è un colabrodo e anche se la potabilità è migliore del nord le continue interruzioni del servizio in molti casi non favoriscono il consumo di acqua del rubinetto. (Da Metro del 16 ottobre 2009).
Considerando che il consumo di acqua giornaliero per una piscina è pari (per esigenze normative) almeno al 5% del volume della vasca, cifra alla quale si aggiunge il consumo delle docce e il riempimento annuale, è facile verificare come a fine anno il costo per questa voce raggiunga facilmente le quattro cifre, se non di più.

La situazione oggi
Ad oggi la proprietà delle reti idriche è totalmente pubblica. Anche se il referendum dovesse passare, la proprietà delle reti idriche resterà pubblica.
Quello che cambia è la gestione.
Attualmente tutti i servizi pubblici come l’acqua e l'energia, le telecomunicazioni, i trasporti, gli audiovisivi e i servizi postali, l'istruzione, la gestione dei rifiuti, i servizi sociali e sanitari sono gestiti direttamente dal Comune oppure da società a proprietà interamente pubblica (semplificando, le cosiddette municipalizzate) oppure da società a capitale misto pubblico-privato. Secondo Il Sole 24 Ore, nel caso della gestione idrica il 35% del mercato è gestito dalle società in house, controllate al 100% dagli enti locali e affidatarie del servizio senza gara. Il 17% è gestito da società miste a controllo pubblico, mentre un altro 19% è in mano a società quotate, anch'esse quasi tutte sotto il controllo pubblico. Il 20%, poi, non è stato mai affidato e viene gestito in economia dai Comuni. Ai privati resta il 5% sotto la forma della concessione a terzi.
Cosa potrebbe cambiare
L’articolo 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" successivamente modificato da altri provvedimenti, recita:
2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria: (comma così sostituito dall'articolo 15, comma 1, lettera b), legge n. 166 del 2009)
a) a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato che istituisce la Comunità europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e proporzionalità;
b) a società a partecipazione mista pubblica e privata, a condizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a), le quali abbiano ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l'attribuzione di specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio e che al socio sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40 per cento.
3. In deroga alle modalità di affidamento ordinario di cui al comma 2, per situazioni eccezionali che, a causa di peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto territoriale di riferimento, non permettono un efficace e utile ricorso al mercato, l'affidamento può avvenire a favore di società a capitale interamente pubblico, partecipata dall'ente locale, che abbia i requisiti richiesti dall'ordinamento comunitario per la gestione cosiddetta “in house” e, comunque, nel rispetto dei principi della disciplina comunitaria in materia di controllo analogo sulla società e di prevalenza dell'attività svolta dalla stessa con l'ente o gli enti pubblici che la controllano. (comma così sostituito dall'articolo 15, comma 1, lettera b), legge n. 166 del 2009)
4. Nei casi di cui al comma 3, l'ente affidante deve dare adeguata pubblicità alla scelta, motivandola in base ad un'analisi del mercato e contestualmente trasmettere una relazione contenente gli esiti della predetta verifica all'Autorità garante della concorrenza e del mercato per l'espressione di un parere preventivo, da rendere entro sessanta giorni dalla ricezione della predetta relazione. Decorso il termine, il parere, se non reso, si intende espresso in senso favorevole. (comma così sostituito dall'articolo 15, comma 1, lettera b), legge n. 166 del 2009)
Quindi, in futuro, i servizi pubblici locali dovranno obbligatoriamente essere affidati in gestione a imprenditori privati o a società a capitale misto nelle quali il privato detenga almeno il 40 per cento di partecipazione. Solo in casi particolari, sufficientemente motivati e sottoposti alla approvazione dell’Autorità garante della concorrenza, sarà possibile gestire i servizi in house.
Si badi bene, non si tratta solo di acqua ma di TUTTI i servizi pubblici. A rilevanza economica, si intende, perché quelli che non rendono nulla possono tranquillamente restare pubblici…
Si tratta dell’avvio di una vera e propria privatizzazione, i cui effetti sono difficilmente prevedibili. Se in molti casi, infatti, le società a partecipazione pubblica sono state e sono tuttora utilizzate dalla politica come stipendificio per personaggi che dovevano essere a vario titolo ringraziati/risarciti per favori elargiti, producendo di conseguenza una totale inefficienza nella gestione dei servizi, in altri queste società hanno dimostrato di saper gestire il servizio correttamente.
Il quesito referendario pone un problema di principio: è giusto liberalizzare tutto, sempre e comunque, riconducendo ogni servizio seppure essenziale per la sopravvivenza alle regole di mercato? Oggi si tratta di acqua, trasporti, farmacie, domani potrebbe trattarsi di scuole e/o sanità.
Se e quando un servizio gestito dal pubblico non funziona o funziona male, l’azione corretta è quella di fare in modo che funzioni meglio o è indispensabile disfarsene e cambiare strada? Ed è possibile affermare con certezza che il privato, proprio perché soggetto quasi esclusivamente alle regole del mercato e del profitto, gestirà meglio servizi che vanno erogati sempre e comunque, in qualunque situazione e a tutti i cittadini indistintamente ?  La questione è aperta e non di facile soluzione. Quel che è certo è che i cittadini hanno sempre il diritto di farsi una propria opinione e di esprimerla. Si chiama democrazia e su questo, ormai, non si discute più.






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domenica 27 marzo 2011

ADVANCED OXIDATIONS PROCESS PER LA DISINFEZIONE DELL'ACQUA DI PISCINA



AOP POOLS (Advanced Oxidations Process), è un sistema di disinfezione brevettato  per il trattamento dell' acqua di piscina.

L'impianto  applica in una unica soluzione sei sistemi di disinfezione uniti tramite tre  tecnologie coperte da brevetto.


A) Produzione di ossigeno nascente tramite sistema catalitico brevettato.

B) Raffreddamento e conversione dell'ossigeno in ozono con sistema brevettato.

C) Conversione dell'ozono in radicale OH (Perossone) tramite fotocatalisi con sistema brevettato.

I sei sistemi di disinfezione  si dividono fra il giorno e la notte.

DI NOTTE:

1) Produzione di ossigeno nascente disinfettante

2) Produzione di ozono disinfettante

3) Abbattimento dei batteri con lampade germicida

DI GIORNO , tramite la FOTOCATALISI (Processi di Ossidazione Avanzata)

4) Ozono combinato con Ossigeno

5) Perossido di Idrogeno combinato con raggi UV

6) Ozono combinato con raggi UV

Il sistema AOP POOLS  è una tecnologia progettata, costruita, brevettata completamente MADE IN ITALY

I suoi vantaggi sono:

-Riduzione del cloro fino al 90%

-Più limpidezza dell'acqua

-Maggiore abbattimento dei solidi sospesi

-Abbattimento totale delle cloroammine tramite la FOTOCATALISI

-Assenza di odori sgradevoli nell'acqua della piscina

-Disinfezione totale su batteri, virus ,spore e soprattutto su legionella e pseudomonas aeruginosa.

AOP POOLS essendo una tecnologia brevettata con soluzioni impiantistiche relativamente semplici, permette
  
di contenere i costi totali dell'impianto consentendo di  avvicinare gli utenti che posseggono una piscina a 

tecnologie che fino ad adesso risultavano, a causa dei loro alti costi, proibitive.







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PFAS COME EIMINARLI DALL'ACQUA POTABILE

  Pfas: qualcuno sa come eliminarli dall’acqua potabile Una ricerca della British Columbia University ha messo a punto uno sp...