domenica 11 settembre 2011

I CHIOSCHI DELL'ACQUA I FAMOSI FONTANELLI LA NUOVA FRONTIERA DEGLI ACCHIAPPA BISCHERI

Negli ultimi tempi stiamo assistendo al fiorire in gran parte delle Regioni Italiane, soprattutto in quelle del Nord, al fiorire di un nuovo servizio messo a disposizione dai Comuni.
I chioschi dell'acqua o come si usa definirli : I FONTANELLI.

Il geniale meccanismo fornisce gratuitamente acqua del locale acquedotto, trattata e gassata.Questa  può essere prelevata dai cittadini con contenitori fai da te e consumata poi in famiglia.

Cito la FEDERUTILITY in  modo da delucidare meglio le menti:

I chioschi dell'acqua, sottolinea Federutility, sono strutture moderne, tecnologicamente avanzate, dotate di sistemi di affinazione organolettica, in grado di dare una sorta di valore aggiunto all'acqua distribuita tramite la rete di acquedotto. Si caratterizzano anche come spazi di aggregazione sociale, strumento di dialogo tra le amministrazioni locali e i propri cittadini.


inoltre;


Abbattere i consumi, ridurre l'uso delle bottiglie di plastica, trovare una soluzione alla produzione di rifiuti e dell'inquinamento. Infatti la produzione di un Kg di Pet, necessario per 25 bottiglie di plastica da 1,5 litri, rilascia nell'atmosfera 40 g di idrocarburi, 25 g di ossidi di zolfo, 20 g di ossidi di azoto, 18 g di monossido di carbonio, 2,3 kg di anidride carbonica. Ipotizzando, a titolo 


E fin qua tutto bene....abbattere la produzione di bottiglie in PET mi sembra un'ottima idea, ma pensiamo in particolare al trattamento dell'acqua nel Fontanello.


La struttura tecnologicamente avanzata con questi magnifici sistemi di affinazione organolettica non ci spiega quale sia il trattamento applicato all'acqua. La spiegazione generica non entra nel particolare del trattamento, anzi il fatto che questo trattamento venga definito tecnologicamente avanzato ci induce a pensare strano. Infatti i trattamenti tecnologicamente avanzati hanno un costo elevato e quindi si spiega male come a questi lumi di luna di tagli selvaggi ai comuni,questi riescano a dare gratuitamente ai loro cittadini dei trattamenti tecnologicamente avanzati gratuitamente.


Quindi non resta altro che descrivere il trattamento tecnologicamente avanzato visto che io lo conosco benissimo.


In pratica si tratta di un filtro a maglie fini per togliere i solidi sospesi, e di un trattamento a carboni attivi per togliere il cloro  che normalmente viene addizionato all'acqua dell'acquedotto per uccidere i batteri.


Con la filtrazione su carboni attivi inoltre vengono abbattuti i sottoprodotti clorurati del cloro ( che sono cancerogeni) ed alcuni tipi di inquinanti che normalmente sono presenti nelle nostre reti idriche  quali ad esempio i solventi clorurati (trielina) e gli antiparassitari, che comunque non tutti vengono abbattuti dal carbone attivo, ed altre sostanze organiche, Per quel che riguarda sostanze molto più piccole , ovvero quelle di grandezza atomica, quali ad esempio i radionuclidi questi  non vengono trattenuti dal carbone e rimangono nell'acqua.


Considerando il fatto che una volta tolto il cloro tramite i carboni attivi l'acqua non  E' PIU' POTABILE 
e diventa a sua volta inquinabile dai batteri, auspicherei che almeno prima dell'erogazione dell'acqua fosse installata almeno una lampada ad ultravioletti per ridurre notevolmente questo problema. Di questo purtroppo dubito alquanto.


Auspico inoltre che all'impianto sia  installato un contatore di erogazione che blocchi il flusso dell'acqua al raggiungimento della saturazione dei carboni attivi.


E' noto infatti, che i carboni attivi, una volta esauriti, cedono di colpo le sostanze tossiche  che hanno trattenuto lasciando intuire cosa potrebbe succedere a chi ingerisce questi enormi quantitativi di inquinanti.


Dal punto di vista batteriologico, il fatto che l'acqua venga poi successivamente  refrigerata e gassata con anidride carbonica, ci tranquillizza un po sulla formazione dei batteri, infatti l'anidride carbonica 
di sua natura è un blando disinfettante, come del resto la bassa temperatura.


Ma questo ci conforta qualora l'acqua venga consumata immediatamente.
Ma noi sappiamo che l'acqua viene immagazzinata in un certo numero di bottiglie, probabilmente di acqua minerale in bottiglia riutilizzate, e po portata a casa, magari messa in frigo e consumata nei giorni successivi.


Allora sorge spontanea la domanda,:
Ma le bottiglie che utilizziamo sono batteriologicamente adatte allo stoccaggio nel tempo di quest'acqua che ci viene fornita?


Come ho spiegato precedentemente il fatto di togliere il cloro rende la nostra acqua riaggredibile dai batteri. Di conseguenza riutilizzare una bottiglia in PET o un qualsiasi altro contenitore in vetro, anche se opportunamente lavato e sciacquato, NON ESULA DA UN INQUINAMENTO BATTERICO successivo al prelievo in loco.


Del resto come si può ad esempio essere sicuri che una mosca non si sia posata sul beccuccio di erogazione dell'acqua del fontanello?


Questa cosiderazione porta all'inizio del problema. Ovvero perchè creare un sistema sofisticato di trattamento come ad esempio una osmosi inversa con raggi ultravioletti, (per altro molto più costoso)
quando non sono sicuro di cosa avviene successivamente all'erogazione?.
Se un giorno un centinaio di persone avranno una diarrea potrò sempre giustificarmi col fatto che i contenitori con i quali hanno raccolto l'acqua non erano a norma, intanto, io ente pubblico, mi faccio una bella pubblicità a scapito dei solito Cittadini ignari di quello che stanno facendo e soprattutto bevendo.


pubblicato da ROBERTO BENASSAI











Ebook

PFAS COME EIMINARLI DALL'ACQUA POTABILE

  Pfas: qualcuno sa come eliminarli dall’acqua potabile Una ricerca della British Columbia University ha messo a punto uno sp...